
CDP 2022: MODULO 3
Quando bisogna registrare la massima intercuspidazione e quando la relazione centrica? Ma perché devo occuparmi della relazione centrica? La dimensione verticale si può modificare liberamente oppure mi devo preoccupare dell'insorgenza di sintomi? Quali sono i principi fondamentali dell'occlusione?
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Temi trattati
- • Massima intercuspidazione, occlusione abituale, reazione centrica: quale posizione scegliere?
- • Come, quando e perché variare la dimensione verticale
- • Come dev'essere sviluppata una guida anteriore
- • Cosa fare se il paziente non ha una guida anteriore efficace
- • La riabilitazione di pazienti con usure o erosioni estese
- • I materiali protesici per i bruxisti
- • Un bite non si nega a nessuno
LA TEORIA
L'OCCLUSIONE SEMPLIFICATA E LO STRUMENTARIO |
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Per molti colleghi occlusione equivale a confusione. Questo atteggiamento è dovuto sia alla diversità di approcci clinici alla tematica occlusale, spesso illustrati in maniera “personale” o aneddotica e privi di fondamento scientifico, sia alla scarsa conoscenza del significato corrente di termini che servono per descrivere i concetti, i movimenti e le posizioni.
Ormai non si può e non si deve intendere l’occlusione come un rapporto statico e meccanicistico fra i denti delle due arcate dentali, ma si deve invece parlare di “interfaccia occlusale” dove gli aspetti funzionali sono strettamente legati all’estetica del settore anteriore nel contesto di una strategia terapeutica che punta alla longevità delle terapie fornite. Ogni qualvolta dobbiamo realizzare delle protesi per i nostri pazienti, si pone il problema della posizione intermascellare alla quale realizzarle: massima intercuspidazione o relazione centrica? Questo è (o dovrebbe essere!) il dilemma e questo dilemma è tanto più rilevante tanto più è esteso il coinvolgimento dei denti del paziente, da pochi elementi fino alla riabilitazione di ambedue le arcate. Infatti, la progressiva mancanza di riferimenti affidabili a livello occlusale fa sorgere la necessità di cercare altrove le coordinate per mettere nel giusto rapporto l’arcata mascellare con quella mandibolare.
Vengono illustrati in dettaglio I criteri per scegliere la posizione condilare e dentale più adatta quando si decide che schema e contatti occlusali mettere a punto nei diversi tipi di soluzioni protesiche.
Questo corso ha infatti come obiettivo quello di spiegare in termini semplici e pratici l’approccio all’integrazione occlusale dei manufatti protesici, dalla singola corona alla riabilitazione completa delle due arcate, a prescindere dal fatto che siano sostenuti da denti o da impianti. Si spiegherà non solo il come, ma anche (e soprattutto) il perché di un approccio clinico supportato da 30 anni di esperienza sul paziente.
I PAZIENTI CON ABRASIONI ESTESE |
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Quando ci si confronta con il trattamento di pazienti che presentano abrasioni e/o erosioni estese, vi sono diversi dilemmi da chiarire: a che cosa è dovuta la perdita di sostanza dentale riscontrata nel paziente? Si tratta di abrasione, attrito o erosione? Il paziente è un bruxista? E’ stata persa dimensione verticale? Quali terapie bisogna prevedere? Che materiali restaurativi bisogna utilizzare.
In un contesto in cui il paziente ha già perso molta sostanza dentale, verranno analizzate le fasi per un l’approccio clinico corretto per sostituirla senza compromettere ulteriormente i denti e, allo stesso tempo, creare i presupposti per proteggere sia la dentatura che la riabilitazione per gli anni a venire.
LA PRATICA
ESERCITAZIONI PER I PARTECIPANTI |
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La rilevazione dell'arco facciale
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La registrazione intermascellare in massima intercuspidazione e in relazione centrica
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